martedì 4 gennaio 2011

Il bello delle vacanze natalizie


Il bello delle feste natalizie o almeno delle vacanze è che uno ha molto più tempo di dedicarsi alle sue passioni segrete, alle cose che normalmente, preso dallo stress quotidiano, dimentica di fare...come per esempio pulire la cucina!!!
No, in realtà pensavo a quel momento in cui ti trovi in pigiama alle 10 del mattino, guardi la tua cucina e decidi che è ora di sporcarla un pò con tutti quegli ingredienti che hai comprato ieri in un momento di pura follia consumistica; e quindi passi il resto della mattinata, del pomeriggio e della sera, a mescolare assieme verdura, carne, frutta, pesce, fino a che la casa, tutta la casa, è piena di odori, profumi e sensazioni nuove.
In particolare, visto che di tempo ne avanza, tra una bimba e l'altra che hanno appena deciso di demolire il soggiorno (perchè a Natale gli asili chiudono in massa per due settimane? ah, sì, perchè è Natale), tra il cane che vuole uscire ( e poi rientrare di corsa spaventato dal rumore dei botti) e il gatto che vorrebbe mangiare pure lui, decidi che devi assolutamente provare la mitica Boeuf Bourguignon (finalmente dopo mesi di tentativi sono riuscita a scriverla giusta).
Quindi dopo aver controllato nuovamente la ricetta di Julia Child, scaricata dal sito www.cavolettodibruxelles.it e poi verificata su internet (Julia Child è colei che ha lasciato ai posteri un librone enorme pieno di ricette francesi rimasterizzate per il pubblico americano - ed infatti si intitola Mastering the art of French Cooking (vedi mai che voleste approfondire anche voi) e sopratutto aver verificato la presenza di tutti gli ingredienti, ho dato il via all'opera.
Tralascio tutti i passaggi che tanto potete tranquillamente cercare anche altrove, vi lascio invece la foto del risultato, accompagnato, sempre per la regola che tanto il tempo ci avanza, con le patate Hasselback, che nonostante sembrano difficili da fare in realtà sono molto semplici (basta avere un coltello molto affilato) e delle cipolline in agrodolce come le faceva la mia mamma.
Ovvero si prendono delle cipolline di quelle piccole, magari già sbucciate, se proprio non volete faticare troppo, si fanno rosolare in padella con un filo di olio e magari un goccio di acqua, in modo che diventino morbide senza però bruciarsi; devono diventare quasi trasparenti.
A questo punto, asciugato il liquido, aggiungete nella pentola un paio di cucchiaini di zucchero e pari quantità di aceto (di quello buono che poi il gusto resta tutto lì); girate le cipolline con una paletta, gentilmente, in modo che si rosolino da tutte le parti, in modo uniforme e servite calde o tiepide a vostro piacere.
Inutile ribadire che di tutta la preparazione del boeuf bourguignon la cosa che mi ha più affascinato era l'odore che sprigionava il forno ogni volta che lo aprivo per guardare la pentola e cercare di intuire se lì dentro tutto andava come doveva: al contrario di Julia Child e di altri professionisti, non ho infatti usato una cocotte di ghisa con coperchio di ghisa e quindi di per sè imprescrutabile, bensì la pentola che era in lista nozze e che se sotto è di ghisa, sopra a un bel coperchio di vetro trasparente.
A differenza quindi di Julia Child e degli altri professionisti, io potevo ben vedere cosa succedeva dentro a quel bel pentolone; inutile dire che sostanzialmente non succedeva nulla di strano, si vedeva solo della buona carne che sobboliva leggermente, con il suo vino e con il suo brodo. ma il profumo che ne usciva era qualcosa di spettacolare.
Quando finalmente poi ho tirato fuori la pentola dal forno e ho assaggiato la carne, ripescata dal quel sughino succulento, ho immediatamente pensato che era qualcosa di straordinario, leggera, morbida, profumata, insomma da rifare assolutamente prima che passi gennaio.
P.S. ho dato un occhiata ai vecchi post e ho un pò di arretrato da smaltire, quindi aspettatevi presto un racconto dettagliato della cena degli auguri e sopratutto degli altri dolcetti natalizi di questi giorni!

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