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venerdì 29 aprile 2011

Le farfalle della sera...

Molto tempo fa avevo letto questa ricetta sul mio blog di cucina preferito (qui).... e ovviamente essendo rimasta, come si suol dire, fulminata sulla via di Damasco, non potevo esimermi dal provarla, dopo averla adeguatamente rimasterizzata a modo mio, fino a farla diventare la mia ricetta estiva preferita, con quelle zucchine morbide morbide cotte direttamente nella pentola della pasta.
Nel mio ciotolino del mixer finivano infatti, oltre alle acciughe, all'olio e all'aglio, anche un paio di foglioline di basilico e una manciata di mandorle, che davano in finis al piatto quella croccantezza che gli mancava.
L'avevo quindi rifatta più volte, anche per alcuni amici, quando nella ciotolona maxi dell'Ikea era finito qualcosa come 1.5 kg di zucchine tagliate a striscioline sottili; era piaciuta tanto anche a loro tanto che una mia amica, la Fra, ha deciso di eleggerla a sua ricetta preferita e quindi ieri sera uscendo dall'ufficio ha detto che andava a comprare zucchine, mandorle e basilico per inaugurare degnamente la sua nuova cucina.
E' arrivata allora chiara la mia esclamazione: "ecco cosa posso fare per cena, ho giusto un paio di zucchine in frigo che aspettano di fare una bella fine!!!!"
Solo che poi giunta a casa ho scoperto di non avere le mandorle e nemmeno il basilico (con la bora di questi giorni sarebbe morto alla velocità della luce), e quindi ho ripiegato su una cremina fatta con acciughe (2), noci (una decina), olio evo (due cucchiai), un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e....una spruzzata di menta secca. Il tutto frullato abbondantemente con il mixer e poi versato in una ciotola assieme alle farfalle bio, comprate da Iacopo, e alle zucchine, appena scolate.
Un altro esperimento riuscito; Alice si è fatta fuori due piatti di pasta e anche noi non abbiamo disdegnato.

domenica 7 novembre 2010

nuvole grigie, pioggia e poi.....

La domenica mattina ha un fascino tutto suo, sopratutto quando fuori, sui tetti delle case, incombono nuvole enormi, gonfie di pioggia, quando fuori il colore predominante è il grigio in tutte le sue varianti. La domenica mattina in quei giorni lì diventa allora il tuo giorno ideale da passare sotto le coperte, sotto il piumone caldo di noi, ad aspettare il rumore della pioggia sul vetro, il ticchettio delle gocce che aumenta e poi rallenta e poi aumenta di nuovo, mentre le piante si dissetano e la terrazza si lava.
Stare lì, a guardare la pioggia, a guardare le nuvole che si sciolgono in mille gocce, in mille rivoli d'acqua, mentre tu te ne stai al caldo è in assoluto il mio momento di relax preferito.
Perchè non c'è nulla da fare, nulla che puoi fare per superare questo tempo grigio, puoi solo attendere che passi e intanto riposare, al caldo, senza sentirti in colpa, senza dover andare al lavoro, senza doversi vestire, senza quella strana frenesia che ti prende quando il giorno è bello e ti viene voglia di uscire, di fare, di andare, di vedere posti nuovi.
E dopo che hai consumato la mattina a letto e hai finito il libro sul comodino, puoi alzarti, infilare la tua vestaglia lilla, fare colazione a basè di the caldo e biscotti e darti alla tua passione dei giorni di pioggia.
La cucina. La cucina che oggi ha sfornato dei tartufini al sapore di earl grey (mica per niente non fai altro che bere the in tutte le sue declinazioni conosciute) e che per pranzo propone un risotto con i duroni, alias lo stomaco del pollo, fatto a pezzettini, cotto lentamente con lo scalogno.
E che questo pomeriggio sfornerà dei biscotti a forma di stella con la finestra colorata (come il cavoletto insegna).
E poi non si sa mai, magari riesco finalmente a riordinare le foto della festa del mio sacco di patate preferito e mostrare anche al mondo la mitica torta di compleanno, fatta alle 22 del 28 ottobre 2010.