venerdì 29 aprile 2011

Le farfalle della sera...

Molto tempo fa avevo letto questa ricetta sul mio blog di cucina preferito (qui).... e ovviamente essendo rimasta, come si suol dire, fulminata sulla via di Damasco, non potevo esimermi dal provarla, dopo averla adeguatamente rimasterizzata a modo mio, fino a farla diventare la mia ricetta estiva preferita, con quelle zucchine morbide morbide cotte direttamente nella pentola della pasta.
Nel mio ciotolino del mixer finivano infatti, oltre alle acciughe, all'olio e all'aglio, anche un paio di foglioline di basilico e una manciata di mandorle, che davano in finis al piatto quella croccantezza che gli mancava.
L'avevo quindi rifatta più volte, anche per alcuni amici, quando nella ciotolona maxi dell'Ikea era finito qualcosa come 1.5 kg di zucchine tagliate a striscioline sottili; era piaciuta tanto anche a loro tanto che una mia amica, la Fra, ha deciso di eleggerla a sua ricetta preferita e quindi ieri sera uscendo dall'ufficio ha detto che andava a comprare zucchine, mandorle e basilico per inaugurare degnamente la sua nuova cucina.
E' arrivata allora chiara la mia esclamazione: "ecco cosa posso fare per cena, ho giusto un paio di zucchine in frigo che aspettano di fare una bella fine!!!!"
Solo che poi giunta a casa ho scoperto di non avere le mandorle e nemmeno il basilico (con la bora di questi giorni sarebbe morto alla velocità della luce), e quindi ho ripiegato su una cremina fatta con acciughe (2), noci (una decina), olio evo (due cucchiai), un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e....una spruzzata di menta secca. Il tutto frullato abbondantemente con il mixer e poi versato in una ciotola assieme alle farfalle bio, comprate da Iacopo, e alle zucchine, appena scolate.
Un altro esperimento riuscito; Alice si è fatta fuori due piatti di pasta e anche noi non abbiamo disdegnato.

martedì 26 aprile 2011

Polvere e pensieri....

Ci sono giorni in cui ti svegli con la voglia di scrivere, quei giorni in cui se avessi a portata di mano carta e penna, potresti buttare giù righe e righe e righe di impressioni, immagini, pensieri, quelli che ti affollano la mente mentre la casa prende vita.
Poi le figlie aprono gli occhi, la sveglia sul comodino suona, tuo marito apre l’acqua della doccia in bagno, la tua mano lenta accende la radio della cucina, prende il bollitore, lo riempie di acqua, prepara il thè, il biberon di latte, la tazza delle principesse, i biscotti, la frutta, il pane ed i vasetti di marmellata sul tavolo e i pensieri, le storie, i personaggi che la tua mente ha creato, così come sono venuti, veloci veloci se ne vanno via.
E di loro non resta che una polvere leggera. Una polvere che basta un soffio di vento per farla alzare, nebulizzare nell’aria attorno, illuminata da un raggio di sole che entra dalla finestra.